Vudu e Magia

durata viaggio 12 giorni

1° giorno 
Italia-Lomé

Partenza dall’Italia con voli di linea. Arrivo a Lomé. Cena libera. Pernottamento in hotel.

2° giorno 
Lomé-Kpalime

Il viaggio nella magia comincerà con una visita al “mercato dei feticci” di Lomé, il più grande dell’Africa Occidentale, dove si trova in vendita mercanzia decisamente particolare: teschi di scimmia, pelli di serpente, pipistrelli e tutti gli ingredienti necessari alla preparazione di pozioni magiche ed ai sacrifici vudu. Non meno interessate e molto più animato il mercato centrale, dove dominano la scena le “Nana benz”, le donne che gestiscono il commercio dei “pagne”. Il pagne è l’elemento indispensabile dell’abbigliamento: un pezzo di stoffa rettangolare, semplicemente stampato o riccamente tessuto a mano, da allacciare intorno ai fianchi o con il quale cucire i vari modelli della moda africana. Molto importante il porto di Lomé, una città cosmopolita e conserva interessanti esempi di architettura coloniale. Ci si sposta verso Kpalime, cittadina circondata da coltivazioni di caffè e cacao. Cena e pernottamento in hotel.

3° giorno 
Kpalime

Passeggiata alla scoperta della misteriosa foresta tropicale avvolta dalla magia dell’oscurità: la maestosità degli alberi, il suono dei tam-tam, l’eco dei richiami prodotti dagli animali… e la festosa accoglienza da parte degli abitanti. Con la guida di un entomologo locale impareremo a riconoscere farfalle ed insetti endemici. Nel pomeriggio visita della cittadina dal ricco passato coloniale, oggi divenuta importante centro di commercio e sede di un vivace mercato e di un centro artigianale. Cena e pernottamento in hotel.

4° giorno 
Kpalime-Sokodé

Partenza verso nord e sosta a Atakpame, tipica cittadina africana costruita sulle colline, luogo di raccolta dei prodotti provenienti dalla foresta limitrofa. Lavorando abilmente su piccoli telai, gli uomini producono grandi tessuti dai colori vivaci: il kente, il tipico drappo composto di strette bande tessute a mano e cucite tra loro indossato dai capi tradizionali nei giorni di festa. Arrivo a Sokodé nel tardo pomeriggio. La serata assisteremo alla danza del fuoco. Al centro del villaggio un gran fuoco illuminerà i presenti, che inizieranno le danze al ritmo incalzante dei tamtam. Alcuni danzatori in stato di trance si lanceranno tra le braci, le meggeranno, se ne cospargeranno il corpo, le mangeranno, senza riportare alcuna ustione. Coraggio? Autosuggestione? Magia? Difficile spiegare una tale performance. Che siano proprio i feticci che proteggono contro il fuoco? Bisognerebbe provare per credere e… credere per provare!!! Cena e pernottamento in hotel.

5° giorno 
Sokodé-Natitingou

Incontro con la popolazione Kabye. In alcuni villaggi, in cima alle colline, le donne plasmano vasi di argilla e gli uomini lavorano il ferro dandogli forma con il fuoco e pesanti pietre. Una pista attraverso la catena collinare dell'Atakora ci condurrà all'incontro dei Tamberma. Per ragioni di difesa hanno trovato rifugio da secoli nella catena montuosa dell'Atakora, su un territorio dall'accesso difficile che ha permesso loro di sfuggire a tutti gli influssi esterni e principalmente alla tratta negriera verso il nord Africa islamizzato. Secondo gli specialisti le loro origini li accomunano ai Dogon del Mali: con loro condividono una fedeltà assoluta alle proprie tradizioni animiste. Prova ne è la presenza di grandi feticci, a forma fallica, all'entrata delle loro case. Le dimore, di singolare bellezza, sono in forma di minuscoli castelli costruiti su tre piani. Architetti di avanguardia come Le Courboisier sono rimasti colpiti per la plasticità delle forme di queste dimore fortificate. Con il permesso accordatoci dagli abitanti entreremo nelle loro case per comprendere il loro stile di vita. Superato il confine del Benin incontreremo i Betammaribe, altrimenti detti Somba, “nudi”, etnia ancora oggi in gran parte animista che deve il suo nome al fatto che fino a pochissimi anni fa non conosceva gli indumenti. Non si riuniscono mai in villaggi ma costruiscono case monofamiliari chiamate “tata”, che si presentano come costruzioni semicircolari chiuse verso l’esterno come una fortezza: uno dei più begli esempi d’architettura spontanea africana. Nella loro tradizione permangono alcuni riti iniziatici molto suggestivi. I giovani, verso 18-20 anni, si fanno scarificare tutto il ventre con intricati e raffinati motivi geometrici. Prendono l'iniziativa liberamente, per provare il loro coraggio, profondamente convinti che solo queste scarificazioni daranno loro uno statuto di veri uomini, nel mondo degli adulti. Incontreremo alcuni di questi giovani, vedremo le loro scarificazioni e ci faremo raccontare i ricordi di questa prova iniziatica. Anche le ragazze si fanno scarificare. Nel loro caso si scarifica ventre e schiena, verso i 20-22 anni. Nel caso che un concepimento intervenga prima del tempo delle scarificazioni, queste sono fatte all'inizio della gravidanza, per evitare che l'assenza di scarificazioni pregiudichi il parto. Tutte queste prove completano un percorso incominciato al momento dello svezzamento, quando il bambino è scarificato sul volto. Si tratta della sua nascita ufficiale, come membro del gruppo. Fini e molteplici scarificazioni sul volto ricorderanno per sempre che è un Betammaribe. Cena e pernottamento in hotel a Natitingou.

6° e 7° giorno 
il Parco del Pendjari

Ci spostiamo verso nord per partecipare ad un safari in 4x4 nel Parco Nazionale del Pendjari, che deve il suo nome all’omonimo fiume. Il Parco che si estende su un’area di 2755 kmq all’estremità nord-occidentale del Benin e fa parte del complesso di parchi transfrontaliero denominato WAP (W-Arly-Pendjari), una vasta area protetta al confine tra Benin, Burkina Faso e Niger. Le colline e le falesie della catena degli Atakora fanno della regione nord-occidentale una delle aree più pittoresche del Benin. Gli ambienti sono diversi, dalla savana alla foresta, di conseguenza la flora è molto varia. La fauna presenta elefanti, leoni, ippopotami, bufali, varie specie di antilopi e molte scimmie. Il parco è inoltre famoso per il gran numero di specie di uccelli che lo popolano. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno
Dassa

Escursione a piedi alla scoperta degli antichi villaggi Taneka situati sulle pendici dei monti omonimi. I villaggi sono composti da capanne rotonde con i tetti conici, protetti al centro da vasi di terracotta. La parte superiore dei villaggi è abitata dai sacerdoti dei feticci, vestiti solo con una pelle di capra, e dai giovani iniziati. Questa popolazione abita su un sito archeologico da più secoli. Pare che i primi abitanti, d'origine Kabyé, abbiano occupato la montagna nel IX secolo d.C. Da allora altre popolazioni si sono unite a loro formando una specie di melting-pot. Ogni gruppo ha conservato i propri culti ed i propri riti d'iniziazione, ma insieme hanno creato anche istituzioni religiose e politiche comuni. Camminando tra viuzze delimitate da pietre lisce, capita d'incontrare giovani ed adulti con il capo raso, seminudi, che si preparano a delle celebrazioni iniziatiche. I Taneka ritengono che per «fare» un uomo ci vuole tempo, pazienza, e tanto… sangue d'animali sacrificati. Un processo lungo tutta la vita, al punto che questa diventa un rito di passaggio. Non più dunque un'esistenza cadenzata da un prima e da un poi, ma percorsa da un'unica tensione. Si continua in direzione sud, per sostare presso il feticcio di Savalou, un importante centro di pellegrinaggio animista. Cena e pernottamento in hotel.

9° giorno
Dassa-Abomey

Dassa fu sede di un antico regno fondato da Olofin nel 1385. La cittadina ospita siti che testimoniano la sua lunga storia. Per rendercene conto potremo passeggiare sulla collina dei Principi, un tempo luogo di sepoltura dei re, dove a protezione sorgono vari altari vudù. Ci si sposta ad Abomey per la visita al palazzo reale, ora un museo che conserva documenti e oggetti rituali della corte. Le mura sono decorate con simboli degli antichi re del regno di Dahomey. All’interno si trovano le grandi tombe che accolsero le spoglie dei re e un tempio in argilla mischiata a polvere d’oro e sangue umano. Il regno di Dahomey fu ricco e potente grazie ad uno stato di guerra permanente che gli assicurava la cattura di prigionieri da destinare al lucroso commercio degli schiavi. L’esercito regale era formato soprattutto da truppe femminili, che si caratterizzavano per il coraggio e l’aggressività. Gli storici evidenziano la dimensione "laica" del potere esercitato dai re del Dahomey. Il re non era né un dio, né un sacerdote, nonostante il numero abbondante di sacrifici umani che erano compiuti sulle tombe dei re in alcune occasioni particolari. Il potere era esercitato secondo una razionalità accessibile ad una mentalità europea. Prova ne è il fatto che il Re di Francia e del Dahomey si scambiavano rappresentanze diplomatiche alla fine del 18° sec. Nel pomeriggio assisteremo alla spettacolare danza delle maschere Gelede. Gelede è allo stesso tempo un culto, una società segreta e una maschera. Innanzitutto è il culto di Oudua: la grande divinità, la prima madre e madre terra. Gelede è anche la figlia di Ougun, il dio del ferro e una delle principiali divinità della religione Vudu nel sud del Benin. Ma Gelede è anche la società segreta che possiede le maschere Gelede e organizza speciali danze nel corso delle quali un coro composto da più di 20 cantanti si esibisce in cerchio con due grandi tamburi nel centro. Gli spettacoli di Gelede richiamano i nostri “teatri” occidentali dove ogni maschera rappresenta un personaggio, spesso umoristico o ironico. L’aspetto delle maschere che mimano brevi storie ha la funzione di educare oltre che di intrattenere il villaggio. La maschera di Gelede ha tratti femminili, ma viene indossata da uomini. Il pubblico circostante, felice ed estasiato, segue il canto, ridendo e applaudendo. I colori dominano la scena grazie agli abiti sgargianti dei ballerini e che si muovono in continuazione. Cena e pernottamento in hotel. 

10° giorno
Ganvié-Ouidah

Qualche chilometro a nord di Porto Novo si sviluppa una regione lacustre che accoglie Ganvié, esteso villaggio su palafitte raggiungibile dunque solo via acqua. Con una barca a motore coperta si arriva al villaggio. Gli abitanti appartengono all’etnia Tofinou, costruiscono le loro capanne su dei pali di teck e ricoprono i tetti delle loro abitazioni con una spessa coltre di paglia. La pesca è l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso il mantenimento di abitudini di vita e di regole di costruzione originali. E’ curioso assistere a questa vita acquatica, a questo andirivieni tranquillo di piroghe, a questo traffico in cui il rumore è dato dal ritmo del remo, che spesso esorta al canto. Sono le piccole imbarcazioni condotte da bambini che si recano al pozzo, oppure da pescatori che partono alla ricerca di una pesca abbondante, o da donne che si recano al mercato. Mercato costituito, naturalmente, da piroghe in cui le mercanzie vengono esposte… E si raggiunge infine l’oceano. Lungo la costa i pescatori vivono in piccoli villaggi, costruiti coi rami delle palme intrecciati, e sfidano quotidianamente l’oceano sulle grandi piroghe artisticamente scolpite. Ouidah è considerata una delle capitali del vudù africano. In questa città, antico porto del traffico negriero dall'architettura afro-portoghese decadente, coabitano uno di fronte all'altro il tempio dei pitoni e la cattedrale cattolica. La lentezza dei personaggi inondati dal sole... il battito lontano delle onde sulla spiaggia... il ritmo dei tamburi rappresentano l'eco mormorante di colonne di schiavi imbarcati su queste spiagge. Un'atmosfera al di fuori del tempo, molto ben descritta da Chatwin nel suo libro « Il viceré di Ouidah ». A Ouidah visiteremo il Tempio dei Pitoni, dove questi serpenti sono venerati come vudù protettori della città; il forte portoghese, trasformato in museo sulla tratta degli schiavi; la via del non-ritorno percorsa dai prigionieri prima di essere imbarcati in direzione del nuovo mondo. Cena e pernottamento in hotel.

11° giorno
La cerimonia vudu-Lomé

In tutta la regione del litorale del Benin e del Togo il vudu è la religione tramandata dagli antenati ed è praticata con fervore. Si tratta di un’esperienza religiosa molto più ricca e complessa si quanto si pensi in Europa. Il vudu non è una bassa forma di magia nera ma una religione che da’ senso e ordine alla vita di milioni di persone, qui e altrove nel mondo. Nella “brousse” potremo andare alla scoperta di questo culto in un villaggio. Durante la cerimonia spesso succede che, richiamato dai tamtam e dai canti collettivi, un Vudù s’impossessi di alcuni adepti, dando luogo ad autentiche manifestazioni di trance. Un’esperienza realmente coinvolgente. Arrivo a Lomé e tempo libero da dedicare al relax ed agli ultimi acquisti. La città offre molti mercati, oggetti artigianali e d’antiquariato. Alcune stanze con servizi ed aria condizionata saranno a disposizione del gruppo prima della partenza. In serata trasferimento all'aeroporto ed imbarco.

12 ° giorno
Lomé-Italia

Arrivo in Italia.
 

 


 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 2550
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 400
Visto di entrata nel paese/i € 150
supplemeto base 4 partecipanti € 520
supplemeto base 3 partecipanti € 520
supplemeto base 2 partecipanti € 520
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 400
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80
Visto di entrata nel paese/i € 150
supplemento base 2 € 520
supplemento base 3 € 520
supplemento base 4 € 520


 

La quota comprende:
Sistemazione in camere doppie standard 
Trasferimenti da e per l’ aeroporto
Circuito a bordo di minibus (safari in 4x4)
Pensione completa, tranne i pasti a Lomé
Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
Guide locali parlanti italiano
 
La quota non comprende:
I voli internazionali (prenotabili su richiesta)
L’importo dei visti d’ingresso 
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
Supplemento da 2 a 5 passeggeri, in gruppo
Sistemazione in singola
Assicurazione annullamento facoltativa



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

Lomè, Sakodè, castelli d'argilla, Taneka, Abomey, Ouidah, Ganviè, Vudu.

In Breve...

Stregoni, guaritori, indovini, mercanti di feticci e “gri-gri”, sacerdoti vudu e fedeli in “trance”: Il mondo animista si svela agli occhi stupiti e perplessi del visitatore occidentale nei suoi aspetti più segreti. Fede e magia, soprannaturale e terrestre si fondono in riti ancestrali che non fanno parte della nostra cultura, eppure... ci incuriosiscono, ci affascinano... e coinvolgono il primitivo che è in noi. L'obiettivo è l'incontro con le genti, ma la bellezza della natura e l’ingegnosità dell'architettura spontanea forniscono una ulteriore forte attrattiva.

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i da ottenere in Italia
  • Vaccinazione febbre gialla
  • Consigliata la profilassi antimalarica