La Grande Migrazione SPECIALE

durata viaggio 11 giorni

La Grande migrazione nel Nord del Serengeti, i popoli del lago Eyasi e il lago Natron

1° giorno
Italia - Kilimanjaro

Partenza con volo di linea per Kilimanjaro.

2° giorno
Arrivo ad Arusha

Arrivo all’aeroporto Kilimanjaro, incontro con la Guida per Arusha, graziosa cittadina posta a 1400 msm, a metà strada tra Cape Town e Cairo. Sistemazione in hotel.

3° giorno
Parco Lake Manyara

Si imbocca il comodo nastro d’asfalto in direzione Ovest che attraversa belle savane dove non è raro scorgere antilopi, giraffe, zebre, facoceri. All’altezza di Mto wa Mbu è evidente la scarpata della Rift Valley che viene giù a strapiombo. Siamo all’ingresso del Lake Manyara National Park. Il nome del Parco in lingua maa indica una specie di euforbia. Da qualsiasi parte lo si raggiunga la vista è spettacolare. Vegetazione lussureggiante lungo i corsi d’acqua, baobab ed acacie aggrappati alla parete accidentata del Rift a strapiombo sul lago. Il Manyara, ricco di sorgenti d’acqua, presenta un ambiente particolarmente lussureggiante. Il parco è popolato da grandi branchi di elefanti, ippopotami, numerosissime colonie di babbuini e da un’incredibile avifauna. Al termine del fotosafari si percorre la strada che si inerpica sulla parete scoscesa della Rift Valley, regalando magnifici scorci sulla depressione occupata dal Lake Manyara. Siamo sulle Ngorongoro Highlands, le alteterre che circondano il Cratere di Ngorongoro. Da qui si imbocca la pista che discende verso la regione occupanta da Lago Eyasi. Sistemazione in lodge.

4° giorno
I Popoli di Lake Eyasi

Al mattino presto imbocchiamo una pista di terra rossa che ci condurrà al Lake Eyasi. La regione occupata dal grande bacino lacustre, anch’esso alcalino, è un vero concentrato di etnie. Qui è possibile incontrare le piccole comunità di bushmen Hazdapi, appartenenti allo stesso ceppo degli Hazda-Khoisan dell’Africa australe: circa 1.500 individui, sono gli eredi di un’umanità che non conosce la metallurgia, la ceramica, l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Vivono in piccoli gruppi, spostandosi continuamente alla ricerca dei frutti spontanei della terra e della selvaggina, che cacciano con arco e frecce. Le evidenti similitudini somatiche – capelli a grano di pepe, accentuata rugosità, colorito olivastro – e culturali - organizzazione produttiva, parlata a “click” (insieme di suoni schioccanti emessi assumendo una particolare posizione della lingua contro il palato, ognuno dei quali ha un preciso valore semantico) - con le popolazioni bushmen del Sudafrica hanno portato molti studiosi a ipotizzare l’esistenza di un continuum di tali popolazioni nell’Africa a sud dell’Equatore, che è stato interrotto dalle varie ondate migratorie di popolazioni Bantu - tecnologicamente più forti perché conoscitori dell’arte di forgiare i metalli, dell’allevamento e delle tecniche agricole - che hanno nel corso dei secoli relegato i piccoli uomini del bush in aree marginali. Nei pressi del villaggio di Mang’ola ci si imbatte negli accampamenti degli allevatori Datoga, di ceppo nilotico, somaticamente simili ai Maasai. I Datoga, poligami, vivono in abitazioni di rami intrecciati ricoperti di fango, paglia e sterco, si adornano di monili di rame e perline colorate. Le ragazze praticano sui loro volti e sulla schiena vistose scarificazioni. In serata si raggiunge il distretto di Karatu, a poca distanza dal Cratere di Ngorongoro. Sistemazione in lodge.

5° giorno
il Cratere di Ngorongoro

Giornata dedicata alla scoperta del Cratere di Ngorongoro, ecosistema unico, mondo fatato. Ngorongoro è, più che un cratere, una caldera, è cioè quello  che resta di un antico cono vulcanico ormai spento i cui bordi sono franati circa due milioni e mezzo di anni fa, lasciando spazio all’interno a una depressione di circa 260 chilometri quadrati. La varietà climatico-ambientale è impressionante: le pareti esterne della caldera, piuttosto elevate, catturano le nubi favorendo le precipitazioni e la diffusione di un ambiente umido, dominato da fitte foreste: sul bordo c’è spesso nebbia e fa freddo! Scendendo all’interno il paesaggio cambia rapidamente e si fa nettamente più arido. Il fondo, occupato da savane, ospita in pochissimo spazio un’incredibile concentrazione di fauna: quasi tutte le specie animali tipiche della savana si concentrano qui: gnu, zebre, antilopi, gazzelle, elefanti, leoni, iene, mentre le rive del Lago Magadi, che occupa la porzione occidentale della caldera, sono il regno di ippopotami e uccelli. Al termine del fotosafari si procede per il Parco Serengeti. Sistemazione in confortevole campo tendato fisso nella zona di Seronera.

6° e 7° giorno
Serengeti

Il Parco Nazionale del Serengeti, tra le aree protette più famose del pianeta, occupa una vasta area selvaggia di circa 15.000 chilometri quadrati. Il nome “Serengeti” significa “pianure sconfinate” in lingua Maa, ed effettivamente le vaste distese erbose costituiscono l’ambiente dominante del Parco che si estende tra la Ngorongoro Conservation Area a sud-est, il lago Vittoria a ovest e il Maasai Mara Game Reserve a nord, in Kenya, con il quale costituisce un unico ecosistema. Il Serengeti è davvero l’Africa dell’immaginario collettivo. Difficile immaginare la varietà e la concentrazione di fauna presente nel Parco: le vaste pianure erbose, dominate qua e là da enormi massi di granito – i copjie – sono l’habitat ideale per milioni di zebre e gnu, protagonisti di annuali migrazioni alla ricerca di pascoli e acqua. Ad essi si mescolano antilopi, gazzelle, ghepardi, leoni. Le savane punteggiate da acacie ad ombrello sono il regno di giraffe, dikdik, leopardi. I corsi d’acqua ospitano enormi coccodrilli e pigri ippopotami. Trascorreremo 2 notti in confortevole campo tendato fisso nell'area nord del parco, regione solitamente interessata dalla migrazione in questo periodo dell’anno.

8° giorno
Lago Natron

Imbocchiamo la difficile pista che insinuandosi tra i rilievi scoscesi frutto dei movimenti tellurici della Rift Valley conduce al Lago Natron. In fondo, il cono dell’Oldonyo Leng’ai – il vulcano sacro ai Maasai – domina con la sua sagoma perfetta i vulcani vicini, mentre, in lontananza, scintillano le acque alcaline del Lago Natron. Le sue sponde imbiancate di soda costituiscono una zona di riproduzione ideale per migliaia di fenicotteri rosa. Visita alle splendide cascate di Engare Sero, dove è possibile fare il bagno. Le giornate al Natron costituiscono un interessante diversivo all’interno di un itinerario safari. Sistemazione per una notte ain semplice campo tendato fisso.

9° giorno
Parco Tarangire

Dopo una passeggiata a bordo lago, si percorre la pista che segue la magnifica valle delle Crater Highlands per raggiungere il Parco Nazionale del Tarangire, dov’è previsto un fotosafari nel pomeriggio. Il superbo Parco Nazionale del Tarangire copre una superficie di 2660 chilometri quadrati. Durante la stagione secca il fiume, che da il nome alla riserva, rimane l’unico serbatoio permanente d’acqua dolce e diventa quindi il fulcro della vita di una fauna estremamente varia. Costituito da antiche colline dominate da tantissimi, colossali baobab, il parco è popolato da elefanti, giraffe, bufali, leoni, leopardi, zebre, antilopi, struzzi, gru coronate, ibis sacri, jaribù. Sistemazione in lodge.

10° giorno
Parco Tarangire –  Arusha - Italia

Al mattino presto ultimo fotosafari nel Tarangire, prima del rientro ad Arusha. Pranzo in città, transfer in aeroporto e imbarco sul volo di rientro. 

11° giorno
Italia

Arrivo in Italia in matinata.
 

DATE E PREZZI DA DEFINIRE
 
 
 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 3180
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 0
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80


 
Le quote comprendono:
Circuito safari a bordo di veicolo fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser / Land Rover con pop up roof (tetto rigido apribile durante i fotosafari per garantire massima visibilità). Ogni occupante = un posto finestrino
Sistemazione in lodge  e campi tendati fissi
Pensione completa dalla cena del 2° giorno al pranzo del 10° giorno (per alcuni pranzi sono previsti i pic nic)
Tutti i trasferimenti
Le tasse d’entrata ai Parchi e alle aree protette 
Acqua minerale durante i trasferimenti in auto (safari)
Tour leader dall'Italia
 
Le quote non comprendono:
I voli intercontinetali
Il visto d’ingresso (USD 50, all’arrivo in aeroporto)
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
Le bevande durante i pasti in ristoranti e lodges
Mance, extras di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
Camera singola  
Assicurazione annullamento facoltativa



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

Arusha, Ngorongoro, Serengeti Short Grass Plains, Lake Manyara, Lake Eyasi, Lake Natron

In Breve...

Tra luglio e ottobre le grandi mandrie di gnu e zebre protagoniste della celebre Grande Migrazione si concentrano nel settore settentrionale del vasto ecosistema Serengeti ed è qui che bisogna andare per incontrarle. Si tratta di una zona remota e bellissima, solcata dal corso del Fiume Mara infestato da famelici coccodrilli, che gli erbivori dovranno attraversare per raggiungere i pascoli settentrionali. E’ il periodo degli attraversamenti che tutti abbiamo visto su National Geographic Channel, durante i quali alcuni esemplari soccombono tra le fauci dei rettili. Vi ricordiamo che i tempi della migrazione sono strettamente connessi alla disponibilità di foraggio e acqua e non è possibile prevedere con precisione il momento dell’attraversamento del Mara, tuttavia in questo periodo ci sono buone probabilità di ammirare dal vivo scene da documentario. La Tanzania offre moltissimo anche dal punto di vista culturale: qui, lungo quella profonda ferita di Madre Terra che è la Rift Valley, è nato l’uomo, come testimoniano i ritrovamenti di Olduvai Gorge; qui vive un’umanità estremamente varia, forgiata da secoli di migrazioni e contaminazioni, miscuglio di popoli facenti capo alle famiglie etnolinguistiche bantu, nilotico-cuscitica e hazda-khoisan:agricoltori Chagga, Meru, Sukuma, i celebri pastori Maasai scesi dal corno d’Africa qualche secolo fa al seguito degli armenti, gli allevatori Datoga e le piccole comunità di bushmen Hazdapi, ultimo esempio di società acefala che vive di caccia e di raccolta, in simbiosi con la Natura. Dal Nord del Serengeti poi si scende verso i paesaggi di aspra bellezza forgiati dal Vulcano attivo Oldonyo Leng’ai verso il Lake Natron, zona di nidificazione di milioni di fenicotteri rosa. Da qui procederemo alla volta del Parco Tarangire, tra enormi baobab e grandi mandrie di elefanti, un parco che tra luglio e ottobre offre il meglio di sé. Un itinerario diverso dagli altri, ben equilibrato tra aspetti naturalistici e culturali

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i da ottenere in Italia
  • Visto/i ottenibile in loco
  • Consigliata la profilassi antimalarica