Un viaggio nell’Africa dell’immaginario collettivo, delle vaste savane popolate dai grandi erbivori e dai loro predatori, dei Parchi più celebri, di vulcani e popoli antichi. Una proposta elaborata nel rispetto dei contenuti ma con un occhio particolare al prezzo: per questa versione del viaggio abbiamo previsto strutture gradevoli, semplici, pulite, senza il lusso (e i costi) dei lodges di livello più elevato. Un viaggio dai ricchi contenuti ed un ragionevole comfort.
Partenza da Milano o Roma in tarda serata via Addis Abeba (possibilità di collegamento da altri aeroporti italiani su richiesta). Notte in volo.
Arrivo all’aeroporto Kilimanjaro intorno alle 13. e partenza per Arusha, graziosa cittadina posta a 1400 msm, a metà strada tra Cape Town e Cairo. Sistemazione a Milimani Lodge.
Attraversata la città percorriamo il comodo nastro d’asfalto in direzione Ovest che attraversa belle savane punteggiate di acacie ad ombrello dove non è raro scorgere antilopi, giraffe, zebre, facoceri. Giunti alla Makuyuni Junction si procede alla volta di Mto wa Mbu, porta d’ingresso al Lake Manyara National Park, ed ecco apparire la scarpata della Rift Valley che viene giù a strapiombo! Il nome del Parco in lingua maa indica una specie di euforbia. Da qualsiasi parte lo si raggiunga la vista è spettacolare. Vegetazione lussureggiante lungo i corsi d’acqua, baobab ed acacie aggrappati alla parete accidentata del Rift a strapiombo sul lago. Il Manyara, ricco di sorgenti d’acqua, presenta un ambiente particolarmente lussureggiante. Il parco è popolato da grandi branchi di elefanti, ippopotami, numerosissime colonie di babbuini e da un’incredibile avifauna. Al termine del fotosafari si imbocca la strada che risale le pendici della Rift Valley regalando magnifici scorci sul Lake Manyara. Si giunge a Karatu, da dove una deviazione conduce alla regione di Lake Eyasi. Sistemazione a Lake Eyasi Safari Lodge.
La regione occupata dal grande bacino lacustre, anch’esso alcalino, è un vero concentrato di etnie. Qui è possibile incontrare le piccole comunità di bushmen Hazdapi, appartenenti allo stesso ceppo degli Hazda-Khoisan dell’Africa australe: circa 1.500 individui, sono gli eredi di un’umanità che non conosce la metallurgia, la ceramica, l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Vivono in piccoli gruppi, spostandosi continuamente alla ricerca dei frutti spontanei della terra e della selvaggina, che cacciano con arco e frecce. Le evidenti similitudini somatiche – capelli a grano di pepe, accentuata rugosità, colorito olivastro – e culturali - organizzazione produttiva, parlata a “click” (insieme di suoni schioccanti emessi assumendo una particolare posizione della lingua contro il palato, ognuno dei quali ha un preciso valore semantico) - con le popolazioni bushmen del Sudafrica hanno portato molti studiosi a ipotizzare l’esistenza di un continuum di tali popolazioni nell’Africa a sud dell’Equatore, che è stato interrotto dalle varie ondate migratorie di popolazioni Bantu - tecnologicamente più forti perché conoscitori dell’arte di forgiare i metalli, dell’allevamento e delle tecniche agricole - che hanno nel corso dei secoli relegato i piccoli uomini del bush in aree marginali. Nei pressi del villaggio di Mang’ola ci si imbatte negli accampamenti degli allevatori Datoga, di ceppo nilotico, somaticamente simili ai Maasai. I Datoga, poligami, vivono in abitazioni di rami intrecciati ricoperti di fango, paglia e sterco, si adornano di monili di rame e perline colorate. Le ragazze praticano sui loro volti e sulla schiena vistose scarificazioni. In serata si risale a Karatu. Sistemazione a Country Lodge Karatu.
Giornata dedicata alla scoperta del Cratere di Ngorongoro, ecosistema unico, mondo fatato. Ngorongoro è, più che un cratere, una caldera, è cioè quello che resta di un antico cono vulcanico ormai spento i cui bordi sono franati circa due milioni e mezzo di anni fa, lasciando spazio all’interno a una depressione di circa 260 chilometri quadrati. La varietà climatico-ambientale è impressionante: le pareti esterne della caldera, piuttosto elevate, catturano le nubi favorendo le precipitazioni e la diffusione di un ambiente umido, dominato da fitte foreste: sul bordo c’è spesso nebbia e fa freddo! Scendendo all’interno il paesaggio cambia rapidamente e si fa nettamente più arido. Il fondo, occupato da savane, ospita in pochissimo spazio un’incredibile concentrazione di fauna: quasi tutte le specie animali tipiche della savana si concentrano qui: gnu, zebre, antilopi, gazzelle, elefanti, leoni, iene, mentre le rive del Lago Magadi, che occupa la porzione occidentale della caldera, sono il regno di ippopotami e uccelli. Sistemazione a Rhino Lodge.
Il Parco Nazionale del Serengeti, tra le aree protette più famose del pianeta, occupa una vasta area selvaggia di circa 15.000 chilometri quadrati. Il nome “Serengeti” significa “pianure sconfinate” in lingua Maa, ed effettivamente le vaste distese erbose costituiscono l’ambiente dominante del Parco che si estende tra la Ngorongoro Conservation Area a sud-est, il lago Vittoria a ovest e il Maasai Mara Game Reserve a nord, in Kenya, con il quale costituisce un unico ecosistema. Il Serengeti è davvero l’Africa dell’immaginario collettivo. Difficile immaginare la varietà e la concentrazione di fauna presente nel Parco: le vaste pianure erbose, dominate qua e là da enormi massi di granito – i copjie – sono l’habitat ideale per milioni di zebre e gnu, protagonisti di annuali migrazioni alla ricerca di pascoli e acqua. Ad essi si mescolano antilopi, gazzelle, ghepardi, leoni. Le savane punteggiate da acacie ad ombrello sono il regno di giraffe, dikdik, leopardi. I corsi d’acqua ospitano enormi coccodrilli e pigri ippopotami. Sistemazione per
Una notte ad Angani Camp e per una notte a Lobo Wildlife Lodge.
Imbocchiamo la difficile pista che insinuandosi tra i rilievi scoscesi frutto dei movimenti tellurici della Rift Valley conduce al Paese Maasai e al Lake Natron. In fondo, il cono dell’Oldonyo Leng’ai – il vulcano sacro ai Maasai – domina con la sua sagoma perfetta i vulcani vicini, mentre, in lontananza, scintillano le acque alcaline del Lago Natron. Le sue sponde imbiancate di soda costituiscono una zona di riproduzione ideale per migliaia di fenicotteri rosa. Sistemazione al Natron Wildlands Camp. Un trekking di media difficoltà conduce alle splendide cascate di Engare Sero, dove è possibile fare il bagno (portare le scarpette da scoglio!); Le giornate al Natron costituiscono un interessante diversivo all’interno di un itinerario safari.
Al mattino, dopo una passeggiata a bordo lago si percorre una pista sabbiosa che conduce al villaggio di Engaruka attraverso le Crater Highlands. Da qui si raggiunge Mto wa Mbu per procedere alla volta del Parco Tarangire. Il superbo Parco Nazionale del Tarangire copre una superficie di 2660 chilometri quadrati. Durante la stagione secca il fiume, che da il nome alla riserva, rimane l’unico serbatoio permanente d’acqua dolce e diventa quindi il fulcro della vita di una fauna estremamente varia. Costituito da antiche colline dominate da tantissimi, colossali baobab, il parco è popolato da elefanti, giraffe, bufali, leoni, leopardi, zebre, antilopi, struzzi, gru coronate, ibis sacri, jaribù. Sistemazione al Tarangire Osupuko Lodge.
Al mattino presto ultimo fotosafari nel Tarangire. Si rientra ad Arusha per il pranzo. Nel pomeriggio transfer in aeroporto e imbarco sul volo di rientro a Milano o Roma, via Addis Abeba.
Arrivo a Milano-Malpensa o Roma-Fiumicino di primo mattino, possibilità di proseguimento per altri aeroporti italiani su richiesta.
L’itinerario potrà essere svolto in senso inverso senza comprometterne l’integrità.
La lista definitiva dei lodges sarà disponibile a prenotazioni avvenute.
data di partenza | rientro | Note particolari | Prezzo | HS | Calc |
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Descrizione | Costo | |
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Costi fissi | ||
Prezzo base a persona in camera doppia | € 2520 | |
isc + assicurazione medico/bagaglio | € 80 | |
Supplemento alta stagione | € 320 | |
Tasse aeroportuali indicativamente* | € 349 | |
Costi accessori e supplementi | ||
Supplemento camera singola | € 280 | |
supplemeto base 2 partecipanti | € 460 | |
TOTALE DEI COSTI |
Costo a persona | Prezzo |
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Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto | € 349 |
Sistemazione in singola | € 280 |
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio | € 80 |
supplemento base 2 | € 460 |
Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.